La Necropoli preistorica di Sant’Andrea, sita a pochi chilometri dal paese di Bonorva, annovera domus de janas di differente tipologia, scavate sulla parete verticale di un costone trachitico, alto circa 10 m. L’utilizzo delle sepolture, iniziato a partire dalla Cultura di Ozieri, è proseguito fino all’età del Rames, mentre in alcune celle si individuano tracce di un riutilizzo funerario in età storica. L’impianto planimetrico delle sepolture è monocellulare o pluricellulare; a quest’ultimo tipo appartengono tre tombe di particolare interesse: la “Tomba del Capo”, la “Tomba a capanna circolare” e la “Tomba a camera”. La prima, di maggiori dimensioni comprende 18 ambienti disposti, in modo labirintico, attorno a due vani principali. La tomba del Capo è stata riconvertita a partire dal V secolo d. C. in luogo di culto cristiano, e a questo utilizzo si ascrive l’interessante complesso pittorico che ne affrescano le pareti. Questa frequentazione, continuata fino all’età medioevale, unitamente all’impianto termale (in uso almeno dal II secolo d. C. ) e alle altre strutture che insistono alla base del costone roccioso, rendono Sant’Andrea Priu un sito pluristratificato di straordinario interesse scientifico.