La nostra vita quotidiana è scandita da momenti di varia natura. Le attività che ci vedono impegnati e che ci coinvolgono connotano il nostro tempo. Sacro e profano si contendono l’orizzonte del senso del nostro esistere. Così cerca di essere anche il nostro viaggio. Ed è col sacro espresso nella sua forma più eclatante che ci si presenta ora l’occasione di un incontro. L’importante complesso di S’Arcu ‘e iso Forros è costituito da un grande tempio ‘a megaron’ e da altri edifici di culto e abitativi; a breve distanza è presente un nuraghe a pianta trilobata. La struttura ‘a megaron’ è quella che doveva occupare un ruolo centrale nella dinamica funzionale del sito. È articolata in tre vani, l’ultimo dei quali ha restituito un bacile e numerose lastre forate che presentano tracce di piombo, testimonianza del fissaggio di bronzi votivi. Il tempio ha conosciuto due fasi costruttive. Un recinto (‘temenos’), dotato di banconi-sedili, racchiudeva la struttura rettangolare. Anche le capanne che si sviluppano intorno al ‘temenos’ dovevano essere funzionalmente connesse con le pratiche rituali che avevano luogo nell’edificio principale. Le indagini di scavo hanno consentito di giungere a datare il complesso in un periodo compreso tra il Bronzo Recente e la prima Età del Ferro (1200 – 800 a.C.), momento in cui un incendio portò alla totale distruzione del villaggio. La gestione del Santuario di S’Arcu ‘e Is Forros è in comune con la gestione di Villagrande Area di Sa Carcaredda.