Nel suggestivo bosco di Selèni, nel sito di Gennaccili, a Lanusei, un esteso insediamento annovera due tombe di giganti, un pozzo e un agglomerato di capanne che si dispone ai piedi di un affioramento roccioso, dove la tradizione ubica un nuraghe. Le indagini archeologiche hanno evidenziato che non si tratta propriamente di un nuraghe, ma di una struttura addossata all’affioramento roccioso, all’interno della quale sono ricavati piccoli vani disposti a diverse altezze e serviti da ripide scalette. Anche le capanne si adattano mirabilmente alla roccia affiorante. Il vano più interessante è quello che ripropone il modello della rotonda con bacile, e presenta un sedile perimetrale, nicchie ricavate nelle pareti murarie e un bacile centrale in trachite. Un complesso sistema idraulico era posto sotto il foro del bacile. I materiali recuperati, non solo attestano una occupazione del villaggio dal Bronzo Medio fino alle soglie dell’arcaismo, ma soprattutto documentano i legami dell’insediamento, sito nell’entroterra isolano, con la rete di commerci e scambi che animava il Mediterraneo nel VII e nel VI secolo. Legami attestati tra l’altro da un’anfora olearia di produzione attica e da un’anfora fenicia riutilizzata in ambiente da cucina, riportate alla luce insieme ad abbondante materiale di produzione locale.