Il nostro viaggio ci porta ora a fare esperienza, ancora una volta, del concetto di paesaggio. Il Nuraghe Serbissi, che ci apprestiamo a visitare, è un nuraghe trilobato collocato sullo sperone calcareo denominato “Su Taccu”, da cui lo sguardo può spaziare fino quasi a smarrirsi. Il nuraghe è associato ad un villaggio; non distante troviamo una grotta con due ingressi, due tombe di giganti e due nuraghi monotorri denominati Sanu e Orruttu. Ancora una volta: un microcosmo architettonicamente rappresentato. Il nuraghe che sembra fare da perno all’insieme architettonico è una struttura costituita da un mastio a più piani contornato da un bastione a tre torri. La struttura è realizzata con l’impiego di blocchi regolari. Accediamo al monumento attraverso un ingresso aperto sulla cortina di raccordo tra le torri a sud e a ovest. Il villaggio è caratterizzato dalla presenza di almeno otto ‘isolati’, le caratteristiche strutture cosiddette ‘a sviluppo centripeto’. Si tratta di insiemi di vani circondati da un unico muro esterno e convergenti verso un cortile interno. Nuraghe e villaggio vissero insieme dal Bronzo Antico al Bronzo Finale (fine 1600 – 900 a.C.).